Che Aria Tira? è un progetto che si fonda su due principi fondamentali: ‘fare rete’ ed essere ‘open source’.

— Progetto in Rete —

La Rete è quella interazione di persone ed associazioni che compongono il team di sviluppo delle centraline autocostruite per il rilevamento della qualità dell’aria: il nucleo centrale è dunque un insieme di tecnici e scienziati, grafici e semplici cittadini, appassionati di Internet e attivisti dell’ambiente che tutti insieme si sono trovati a collaborare sinergicamente per questo progetto di citizen science.

La Rete è anche quella però che riesce a relazionarsi con un anello più ampio di conoscenze fatto di associazioni, istituzioni, media e gruppi sempre pronti a dare consigli o supportare il progetto ed a volte esserne coinvolti in prima persona come nel caso:

  • del Fablab di Firenze per le stampe 3D, la progettazione della “scatola” e il taglio laser di alcuni pezzi
  • del gruppo Ninux di Firenze per la diffusione di reti di comunicazione locali Internet-like ma tecnologicamente autonome (e quindi più efficienti) e per lo sviluppo della parte software legata all’acquisizione e alla trasmissione dei dati dal sensore alla piattaforma web.
  • di persone come Enrico Bisenzi (freelance media educator) e Marco Taiuti (appassionato di tecnologia modellata per il sociale) che hanno sviluppato la parte server e analizzato e studiato come comunicare i dati raccolti per renderli facilmente leggibili e comprensibili
  • della “Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione Giulio A. Maccacaro”, che, con chimici ambientali ed epidemiologi, ha fornito il proprio contributo tecnico-scientifico sul rilevamento, la validazione dei dati delle centraline campione e le indagini epidemiologiche.

La Rete di CHE ARIA TIRA riesce quindi a rapportarsi con altre reti ed in primis con la Rete delle Reti ovvero Internet perché uno degli obiettivi del progetto rimane quello di diffondere i dati in maniera immediata e trasparente secondo il principio dell’Open Source ma anche con altre reti di persone sensibili al tema della salute pubblica come quelle che ci hanno permesso di raccogliere oltre 16mila euro in pochi mesi di crowdfounding oppure quelle che si sono dichiarate disponibili ad accogliere le centraline nei loro terrazzi, tetti e giardini per un capillare monitoraggio della qualità dell’aria.

— Progetto Open Source —

Open Source significa aperto ovvero accessibile e riutilizzabile da chiunque come i linguaggi informatici liberi linux-like che stiamo utilizzando per il progetto, come l’hardware che abbiamo adottato sulla base della sua efficienza, economicità ma anche e soprattutto interoperabilità con altri sistemi con cui deve dialogare per poter funzionare adeguatamente, come i protocolli, gli standard ed i sistemi di comunicazione connessi alla Rete di monitoraggio ambientale che devono essere in grado di fornire istantaneamente i dati raccolti su Internet e resi così non solo accessibili ma comprensibili da chiunque.

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In un mondo di segreti e bugie (fake news) e di giochi della politica incomprensibili ai più abbiamo scelto con forza di adottare una politica dell’Open Source che garantisca una trasparenza del nostro operato a disposizione di chiunque voglia aiutarci o anche criticarci perché uno dei punti di forza dell’open-source è proprio quello di esporsi onestamente a meccanismi di verifica dall’esterno e quindi di rappresentare proprio per questo un valore aggiunto di trasparenza e un fattore di qualità innegabile ‘sotto gli occhi’ di tutti.

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